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Francesco Bellina è un fotoreporter che ha trascorso gli ultimi cinque anni viaggiando tra Africa e Sicilia, documentando e indagando le questioni delle migrazioni, dalla mafia nigeriana a Palermo allo sfruttamento dei migranti nei lavori agricoli. 

Bellina rientra dalla Nigeria a Palermo il 9 marzo di quest'anno, data che segna l'inizio del lockdown e lo costringe a un periodo di sospensione del lavoro che sta portando avanti: una indagine sulla schiavitù sessuale tra Nigeria e Sicilia delle ragazze nigeriane e il legame di sudditanza psicologica con i rituali voodoo. Ma Bellina ha 'conosciuto l'Africa a Ballarò', dove vive e il lockdown non lo ferma, ma piuttosto lo invita a un periodo di ricerca e di riflessione sulla natura del suo lavoro e sulle sue scelte di vita, lasciare gli studi di giurisprudenza e dedicarsi al fotogiornalismo. 

 

Sarà inoltre presentata online una preview della serie fotografica Nonostante Ballarò, la storia di due giorni di settembre intesi in cui lo stilista artista sardo ha incontrato il fotografo siciliano -nel luogo che quest’ultimo definisce casa- e con lui lo ha abitato, in un set tanto itinerante quanto vivo, aperto e reale. Marras ha letteralmente travolto cose e persone, coinvolgendo parcheggiatori e allevamenti di animali abusivi, il mercato del baratto, l'autolavaggio, la donna delle pulizie e il circolo Arci, occupato per backstage e fitting. L'abito, il gesto di vestirsi e di 'posare' diventano l'occasione per una incursione nella vita quotidiana del quartiere palermitano tra giorno e notte, stereotipi e pregiudizi, piante di fico e calcinacci, ape car e monopattino.

 

Gli abiti di Antonio Marras diventano un pretesto, uno spunto per una ricerca che unisce due mondi separati da distanze siderali, nella percezione degli stessi abitanti di Ballarò, che non si sono però sottratti ma hanno accolto e colto l'opportunità di abbinarsi. La chiave di volta, il lasciapassare, lo trovano insieme: l'entusiasmo travolgente di Marras, la sua eleganza che non è -solo- quella del tessuto o del ricamo, ma quella dell'incontro con persone e luoghi per conoscere e farsi conoscere, senza imposizioni, senza nessun set pre-confezionato ad uso di flash. Bellina non tradisce la sua natura di reporter e usa una Fuji mirrorless che garantisce agilità e improvvisazione e Marras dirige, con l'eclettismo a flusso continuo che lo anima, una messa in scena che è sfilata, set, campagna moda, citazione, esperimento sociale e documento, tutto nel teatro naturale di Palermo. 

 

 

 

 

Francesco Bellina (Trapani, 1989), ha studiato giurisprudenza all'Università di Palermo per dedicarsi poi alla fotografia. Ha all'attivo collaborazioni con, tra gli altri, The Guardian, Al Jazeera, Paris Match, Internazionale. Focus del suo lavoro l'indagine politica e sociale nel mondo contemporaneo, con particolare attenzione al tema delle migrazioni. Dal 2017 al 2018 ha collaborato con Save The Children e l'associazione Zen con progetti di fotografia nelle scuole del quartiere Zen a Palermo. Attualmente lavora al progetto 'Oriri', indagando le relazioni tra il traffico sessuale e i rituali voodoo in Benin, Niger, Ghana, Nigeria e Sicilia. La sua seria Tanakra è stata esposta all'Università di Neuchâtel, Svizzera, nel 2019 e a Bari nel 2020 nell'ambito della selezione del World Press Photo a Palazzo Margherita, Bari.